Dall'8 al 10 Novembre 2024
È il festival internazionale dedicato alla memoria di Mario Perniola, filosofo e teorico d’arte contemporanea dell’Università di Roma Torvergata, scomparso nel 2018. Il Festival prende il nome da un suo celebre saggio “Transiti. Come si va dallo stesso allo stesso”, in cui Perniola cerca di indagare come possa essere pensata l’innovazione.
Formatosi a Torino sotto la guida di Luigi Pareyson e in contatto con Gianni Vattimo e Umberto Eco, Mario Perniola è stato un filosofo di respiro internazionale, a stretto contatto con il movimento avarguandista “Internazionale Situazionista”, fondato da Guy Debord. Professore ordinario di Estetica prima all’Università di Salerno e poi all’Università di Roma Torvergata, è stato visiting professor in rinomati centri di ricerca e università in tutto il mondo (Francia, Danimarca, Brasile, Canada, Giappone, Usa e Australia).
Il suo pensiero, dapprima interessato alla filosofia della letteratura e alla controcultura, si è poi concentrato sul post-strutturalismo e sull’accezione di simulacro come “ciò che va aldilà del vero e del falso” e che per questo si accosta al gioco, all’arte e alla cultura. Il simulacro infatti comporta un mimetismo che fa emergere tutta la precarietà dell’esistenza e quindi la sospensione della soggettività individuale.
Intorno agli Anni ’90 Perniola estende la sua ricerca a nuovi campi del sapere, avvicinandosi al post-umano. Testo cardine di questo periodo è “Il sex Appeal dell’Inorganico”, in cui Perniola sostiene che la sensibilità contemporanea ha trasformato le relazioni tra cose e uomini. Già in “Del Sentire” Mario aveva tematizzato come ad influire sul modo di essere delle persone non fossero più le idee, quanto piuttosto un universo emozionale impersonale, caratterizzato da un’esperienza anonima, in cui ogni esperienza si presenta come qualcosa di già sentito.
Perniola si è poi occupato di filosofia dei media. Nel testo “Miracoli e traumi della comunicazione” individua 4 eventi degli ultimi decenni del XX secolo che, presentandosi sotto il duplice aspetto del miracolo e del trauma, hanno offuscato la differenza tra reale e impossibile, aprendo all’epoca delle valutazioni arbitrarie
Obiettivo del festival è quello di continuare a domandarsi come pensare l’innovazione, in quello che appare essere un mondo complesso e sfuggente fatto di connessioni tra le cose, interazioni costanti tra le diverse forme di sapere. Tecnologia, Alimentazione, Salute, Ambiente, Cultura, Informazione sono i macro-temi al centro delle varie edizioni del Festival. Transiti nasce quindi con lo scopo di approfondire le questioni e le sfide del nostro tempo attraverso un linguaggio transdisciplinare ed accessibile ad un pubblico non accademico, nel tentativo di sensibilizzare la popolazione dei Castelli Romani a riflettere su forme non convenzionali del pensiero.
Attraverso l’apertura di spazi di dialogo, momenti performativi, e tavole rotonde nell’edizione di quest'anno si cercherà di riflettere sul Futuro e sulla possibilità che questo sia davvero diverso da come ce lo saremmo immaginati. Transiti è promosso da un folto comitato scientifico di calibro internazionale e interamente patrocinato dal Sistema Castelli Romani, con l’ausilio di un variegato insieme di associazioni del territorio.
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